Il teatro al territorio 2019 - Calatafimi Segesta Festival

Questa sezione, novità per il Festival, nasce dalla volontà di promuovere e valorizzare le espressioni culturali del nostro territorio, soprattutto a quelle realtà teatrali che con la loro presenza propongono un’offerta cultura di rilievo.

Mediante l'iniziativa del "Teatro al territorio" si vuole ricreare lo spirito e le istanze antropologiche alla base della nascita del teatro, nell'Atene del V secolo a. C., come momento rituale di aggregazione sociale e di identità culturale.

Come la festa del Santo Patrono in una realtà contemporanea, così il teatro era un momento pubblico e religioso in cui la comunità, interrogandosi sui grandi temi dell'esistenza, si ridefiniva intorno a valori condivisi, sui valori eterni del diritto, dell'onore, dell'amore, della guerra, insomma sulla vita.

In questa prima edizione partecipano compagnie storiche che da sempre operano sul territorio con grandi e importanti risultati.

2 Settembre, ore 19.45 - IL DONO DEL MALE

IL DONO DEL MALE

Teatro di Segesta

Testo e regia ADRIANA TOMAN

Con MARCO SILANI, ANTONIO CONTI, MARIANA LANCELLOTTI, UMBERTO SILANI

Costumi: ESSA KUYATEH

Scenografia: PINO PROCOPIO

Aiuto regia: BARBARA BRUNI, ANTONIO GIRALDI

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4 Settembre, ore 19.45 - PINA VOLANTE: GIUSY BARRACO A MUSO DURO

PINA VOLANTE: GIUSY BARRACO A MUSO DURO

Teatro di Segesta

drammaturgia e regia: GIACOMO BONAGIUSO

con GIORDANA FIRENZE e MARTINA CALANDRA

con la partecipazione di GIUSY BARRACO e GIORGIO ZICHITTELLA

Ambiente sonoro: MAURIZIO CURCIO E VALENTINA MIGLIORE

Note:

Raccontare la storia di Giusy Barraco, una donna che una carrozzella non è riuscita a privare della sua identità femminile, non è una sfida semplice, sia per lo scrittore che per il regista. Non lo sarebbe neanche per qualunque attore, posto che Giusy in piccoli cameo interpreta se stessa, togliendo le castagne dal fuoco a questa drammaturgia. Non è semplice raccontare la storia della malattia, della sofferenza ma soprattutto semplice non è mettere in scena la storia della differenza negata, disconosciuta, appiattita nel calderone dell’handicap. Nulla di questo è semplice e per
questo la scrittura di questo testo ha necessitato di qualche tempo di meditazione e silenzio; perché proprio non volevamo scomodare né il pietismo né l’effetto “circo equestre”. Io non ho idea se queste premesse in qualche modo le abbiamo rispettate, o meglio realizzate. So per certo che abbiamo lavorato tra straniamento e narrazione per consegnare alla memoria questa storia che abita pienamente il presente. Giusy Barraco non è la sua carrozzina, non è la sua diversità, non è un problema; Giusy è una campionessa para-olimpica e una moglie meravigliosa. Ride, ama, scherza e si infuria. Come chiunque tra noi. E spera che la sua storia possa invitare tutti a riflettere sul doni prezioso della vita.