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L’Antigone di Sofocle arricchisce il cartellone Galassi dirige una prima nazionale a Segesta

Segesta, 30 luglio 2017

L’Antigone di Sofocle nella versione di Roberto Lerici con la regia di Livio Galassi. Una prima nazionale in esclusiva al Teatro Antico di Segesta lunedì 31 luglio e martedì 1 agosto. Ancora un appuntamento di spicco nel cartellone del “Catalafimi Segesta Festival – Dionisiache 2017”, la manifestazione organizzata dal comune di Calatafimi Segesta in sinergia con il Parco Archeologico di Segesta e la direzione artistica di Nicasio Anzelmo.

Questa nuova traduzione della Antigone di Sofocle è integrale in tutte le sue parti, ma per la versione teatrale sono stati inseriti due brani costruiti con battute tratte dall’Edipo a Colono dello stesso Sofocle. L’inserimento non è soltanto dovuto a una scelta drammaturgica, ma anche all’esigenza di chiarire certi precedenti del mito di Edipo non conosciuti da tutti gli spettatori di oggi. Si tratta del brano che apre lo spettacolo, quando Antigone rievoca la memoria dell’ultimo colloquio con il fratello Polinice, deciso ad assalire Tebe per riottenere il trono che ritiene usurpato dal fratello minore Eteocle. L’altro brano è l’ultimo monologo di Antigone, composto da frammenti che rievocano in parallelo le situazioni e sensazioni della morte di Edipo. In questa versione i personaggi della Guardia, che denuncia e cattura Antigone, e del Primo Messaggero, che annuncia e racconta la morte di Antigone ed Emone, sono stati unificati in un unico personaggio definito il Messo. In effetti la Guardia è un personaggio comico che anticipa i buffoni di corte di tutto il teatro tragico posteriore, con quei suoi modi cinicamente audaci, le sue arguzie verbali osate a tu per tu con il re Creonte, tipiche di chi è abituato a sopravvivere più che vivere. Il Primo Messaggero è una guardia anche lui, ma del buffone di corte ha l’altra faccia, quella tragica di chi ha provato a ridere della realtà, ma ha dovuto smettere, a suo modo sopraffatto dalla spaventosa instabilità del destino umano. Due facce dunque che vedremo riunite in certi analoghi personaggi di Shakespeare e che non è troppo azzardato riunire in questa versione, viste certe affinità del linguaggio presenti nell’originale greco. In questa versione inoltre il Corifeo esprime anche i sentimenti del popolo,
concentrando in se tre funzioni, con più efficace chiarezza drammaturgica. D’altra parte Aristotele nella sua Poetica critica “la poca aderenza del Coro al testo rappresentato”, dicendo che “il Coro va considerato come uno degli attori e dovrebbe partecipare all’azione, come infatti fa, più o meno, nelle tragedie pervenuti fino a noi”, come cita H. C. Baldry nel suo “I greci a teatro”.

Con:
Antonio Salines e Barbara Bovoli
E con:
Tonino Tosto, Michele Montesano, Maria Laura Caselli, Geremia Longobardo e
la partecipazione di Gianni De Feo

E con i ragazzi del Progetto Pietre Miliari, Comune di Lugo

Progetto in collaborazione con Fondazione Teatro Rossini, Comune di Lugo
Idea scenica e costumi: Saverio Galano
Musiche: Lorenzo Francisci
Produzione:Teatroper e BBTTeatro

Biglietteria:

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Botteghino:
0924.953013 – 328.866.37.74 – 388.859.04.66

Info e prenotazioni:
370.137.97.58 – 0924.950.586

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Dalle Troiane a Camilleri al Teatro Antico di Segesta Ecco gli appuntamenti dall’alba al tramonto

Segesta, 28 luglio 2017

Il 29 luglio, dalle ore 19.15 (replica il 30), Lina Prosa dirige “Troiane. Variazione con barca” al Teatro Antico di Segesta; alle prime luci dell’alba, alle 5, sempre il 29 in scena“Maruzza Musumeci”, lo spettacolo tratto dal romanzo di Andrea Camilleri e diretto da Daniela Ardini. Ecco i prossimi appuntamenti del “Catalafimi Segesta Festival. Dionisiache 2017”, la manifestazione organizzata dal comune di Calatafimi Segesta in sinergia con il Parco Archeologico di Segesta e la direzione artistica di Nicasio Anzelmo.

Troiane. Variazione con barca”.

Troiane. Variazione con barca” riprende le atmosfere de “Le Troiane” di Euripide per parlare in forma originale del crollo umano all’interno della società contemporanea votata al consumismo, all’apparenza e al materialismo ad ogni costo. Nello spettacolo la “Troia” di oggi è Troia Fashion Show, ulteriore ripetizione della città originaria destinata a proiettarsi ciclicamente nel futuro della storia, per cui il presente si trova ad essere il risultato di una catena di Ilio 1, Ilio 2, Ilio3…Una rotazione che semina dolore, distruzione di uomini e cose, ma che è capace di accendere l’utopia di una uscita fuori dal giro. Il testo sostenuto da tale visione mette in moto un meccanismo drammaturgico conflittuale imperniato sulla bellezza femminile: da un lato la bellezza come potenza poetica, dall’altro lato la bellezza come sfruttamento e la sua riduzione a merce. In scena LEI/BELLA-Emanuela Muniè ugualmente Ecuba, Andromaca, Cassandra…. Come le donne vinte del testo di Euripide si avvia verso la “partenza”, verso la barca tragica, verso il fondo infernale dello “specchio”, simbolo della Troia odierna, della dimora orrifica del carnefice contemporaneo.

Il testo, il mito, l’attualità.
Il testo di Euripide è qui un residuo di memoria ma è rimesso in campo come urgenza della riappropriazione di quella bellezza su cui anche gli Dei erano intervenuti gareggiando (Elena e le origini della guerra di Troia). Lo spettacolo di oggi è una variazione contemporanea di quella vicenda mitica ma, come dice il titolo, sempre con barca al seguito, come al solito, per la deportazione dei vinti e degli sconfitti di ogni tempo.

La barca/eterna invenzione drammaturgica
Per accedere all’inferno nell’antica credenza bisognava essere trasportati dalla barca di Caronte, l’unico modo per attraversare l’Acheronte, separazione liquida tra il mondo dei vivi e quello dei morti, unico mezzo per superare ciò che umanamente non è possibile attraversare. Del percorso che Ecuba e Lei/Bella dovranno fare verso la barca ciò che drammaturgicamente interessa è la distanza che le separa, seppure in secoli diversi, dalla riva del mare, dalla partenza. Tale distanza è lo spazio creativo del tragico, che permea il testo contemporaneo.

Maruzza Musumeci
Lo spettacolo, diretto da
Daniela Ardini e tratto da un romanzo di Andrea Camilleri pubblicato da Sellerio nel 2007, è interpretato da Pietro Montandon.

Note di regia

La sera del 1° Gennaio 2008 ho acquistato una copia di “Maruzza Musumeci” di Andrea Camilleri. Da subito si fece strada in me l’idea di una trasposizione per il teatro, in forma di cunto, di favola, forte della nota finale scritta dall’autore, che in qualche modo legittima la mia ipotesi interpretativa. Un cantastorie moderno, un narratore, che racconti al pubblico la storia di Maruzza Musumeci con assoluta semplicità, talora seduto su una sedia impagliata e che, con l’aiuto di espedienti o materiali di“attrezzeria”, crei la suggestione nel pubblico di eventi naturali quali il vento, lo sciabordio lontano del mare, le atmosfere. Il lavoro sul testo, in sintonia con la regia, prevede e si evolve nell’assoluto rispetto della parola di Camilleri, cercando, laddove sarà richiesto, di semplificare il dialetto (per ragioni geografiche) o traducendo simultaneamente il vocabolo più ostico, affinché la fruizione da parte del pubblico sia senza incomprensioni o cadute d’interesse. Mio intento è, attraverso il susseguirsi incessante degli eventi, prendere idealmente il pubblico per mano e condurlo in viaggio attraverso una mitologia rude, selvaggia, sensuale, popolata da Ulissi Dimare, Sirene e Catananne e cani feroci in contrasto con la poesia, l’ironia e la levità della storia d’amore di Gnazio e Maruzza, fino al messaggio finale dell’immortalità del Mito del canto delle sirene, racchiuso in una conchiglia che dona l’ultimo conforto ad un soldato morente”.

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Schumann e Beethoven al Teatro Antico di Segesta Smith dirige l’Orchestra del Teatro Massimo

Segesta, 27 luglio 2017

Saranno le note di Schumann e Beethoven le protagoniste della serata del 28 luglio al “Catalafimi Segesta Festival. Dionisiache 2017”, la manifestazione organizzata dal comune di Calatafimi Segesta in sinergia con il Parco Archeologico di Segesta e la direzione artistica di Nicasio Anzelmo. Il Teatro Antico di Segesta, dalle ore 20.30, ospiterà l’orchestra del Teatro Massimo di Palermo con “Summerwhere 2017. Luoghi e armonie d’estate”.

L’orchestra eseguirà la Sinfonia n. 1 op. 38 in Si bemolle maggiore “La primavera”, Andante un poco maestoso – Allegro molto vivace – Larghetto – Scherzo – Molto vivace – Allegro animato e grazioso di Robert Schumann e la Sinfonia n. 5 op. 67 in Do minore, Allegro con brio – Andante con moto Allegro – Allegro – Presto di Ludwig van Beethoven.

Direttore Daniel Smith dell’Orchestra del Teatro Massimo.

La prima idea ispiratrice della Sinfonia in si bemolle op. 38 Schumann l’ebbe da un’ode sulla primavera del poeta Adolf Böttiger, secondo quanto risulta dal frammento di una lettera del musicista conservato nella civica biblioteca di Lipsia. La poesia, che inizia con le parole «Nella valle si leva la primavera», aveva anzi convinto il compositore in un primo tempo a dare il titolo di «Sinfonia della primavera» all’op. 38, rapidamente scritta nel cuore dell’ inverno del 1841 ed eseguita la prima volta al Gewandhaus di Lipsia sotto la direzione di Mendelssohn il 31 marzo dello stesso anno. Ma il progetto originale, anche se prossimo a concretarsi quando Schumann appose al primo tempo il titolo di «Risveglio della primavera» e all’ultimo quello di «Addio alla primavera», non lasciò tracce nelle edizioni curate dallo stesso autore. Questi, pur sensibile a certi richiami di stampo romantico letterariamente allusivi, non volle sottoscrivere un preciso titolo illustrativo alla Prima Sinfonia. Ciò non impedì che il contenuto poetico fosse conosciuto dal pubblico, procurando a Schumann una fama che fino allora egli non aveva mai raggiunta. Il compositore si mostrò particolarmente soddisfatto di questo lavoro, anche perché fu scritto in uno stato di beatitudine psicologica, subito dopo il tanto sospirato e contrastato matrimonio con Clara Wieck. A lei Schumann suonò al pianoforte alcuni brani dell’appena abbozzata sinfonia; il commento di Clara fu raccolto nel suo diario, in cui si legge: «Non finirei mai di parlare delle gemme, del profumo di viole, delle fresche foglie verdi, degli uccelli svolazzanti che si sentono rivivere ed agitarsi attraverso la musica, nella sua forza giovanile». Infatti l’op. 38 è pervasa da una freschezza e da una spontaneità melodica particolarmente felice e da sentimenti intonati alla contemplazione della natura, come ammetteva l’autore quando dichiarava che la Prima Sinfonia deve la sua esistenza «all’impulso della primavera, che solleva l’uomo anche nell’età più avanzata e ogni anno lo coglie con rinnovata sorpresa». La sinfonia si schiude con una esuberante fanfara di trombe e di corni, cui fa eco l’intera orchestra in un’atmosfera di festosa e giubilante solennità. Il tema, trasformato in un ritmo brioso quasi di danza, è ripreso dai violini e dai flauti. L’oboe introduce una nuova melodia ampiamente sviluppata, prima che la ripresa della frase iniziale porti alla vigorosa conclusione del primo tempo. Il Larghetto successivo è tipicamente schumanniano per la delicatezza tematica, dapprima realizzata dai violini e poi affermata in modo più perentorio dal corno e dall’oboe soli. Il musicologo inglese Percy Young interpreta questa serena melodia come l’espressione dei sentimenti affettuosi di Schumann per Clara e ritiene che nella sua atmosfera notturna essa si pone in analogia con il verso di Milton: «The evening star, love’s harbinger» (La stella della sera, messaggera d’amore). Verso le ultime battute del Larghetto si avverte un cambiamento nel colore dell’orchestra, annunciato dai pastosi accordi dei tromboni, quasi ad indicare con morbidezza il passaggio al terzo tempo, un vigoroso e incisivo Scherzo, il cui tema principale è una variante della lenta melodia del movimento precedente. L’ultimo tempo (Allegro animato e grazioso) è un brillantissimo e vivace contrappunto di temi a ritmo di danza che si rispondono l’uno con l’altro in un gioco strumentale di elegante fattura, con impasti di suono di penetrante fascino espressivo (si pensi, a mo’ di esempio, a quello tra il flauto e il corno prima della entusiasmante «chiusa» che sembra preludere alla fantasiosa «Seconda sinfonia»). Forse per rettificare qualche interpretazione poco pertinente di questa sua composizione, Schumann scrisse a proposito del tempo finale della Prima Sinfonia: «Mi piace pensare ad esso come ad un addio della primavera, perciò non vorrei che venisse eseguito in maniera troppo frivola».

Ecco il destino che bussa alla porta”: così Beethoven avrebbe definito le quattro note iniziali della Quinta Sinfonia. Quel destino che lo obbligava, condannandolo alla sordità, a “isolarsi e trascorrere la vita in solitudine”, come Beethoven scriveva ai fratelli nel Testamento di Heiligenstadt del 1802. Un destino tragico che colpi anche Robert Schumann, anche lui colpito da disturbi all’udito causati da problemi mentali. La Sinfonia n. 5 in do minore Op. 67 fu composta da Ludwig van Beethoven fra il 1807 e l’inizio del 1808. Fu eseguita per la prima volta il 22 dicembre 1808 al Theater an der Wien, in una serata musicale che non ebbe particolare successo, forse a causa del freddo e della lunghezza del programma. I primi abbozzi dell’opera risalgono in realtà al 1804. Si tratta, in effetti, del lavoro sinfonico di Beethoven che ebbe la gestazione più lunga e travagliata (si pensi che i primi abbozzi nascono quando l’autore stava ancora lavorando alla Sinfonia n. 3, mentre la conclusione del lavoro si intreccia con la composizione della Sinfonia n. 6).

Biglietto intero 15 euro, ridotto 12 euro, under 35 10 euro. Posti non numerati.o

Biglietteria

TicketOne

Da martedì a domenica 9.30 – 18.00 tel. 091 605.35.80

Call center (informazioni e acquisto) Tutti i giorni 9.00-20.00 tel. 091 848.60.00

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I classici greci e latini al Teatro Antico di Segesta In scena Edipo e Tebe: la tragedia del destino

Segesta, 26 luglio 2017

Stazio, Eschilo, Sofocle ed Euripide. La drammaturgia antica greca e latina va in scena al Teatro Antico di Segesta giovedì 27 luglio alle ore 19.15 con “Edipo e Tebe: la tragedia del destino”. Dopo il grande successo di pubblico dei giorni scorsi, continuano gli appuntamenti del “Catalafimi Segesta Festival. Dionisiache 2017”, la manifestazione organizzata dal comune di Calatafimi Segesta in sinergia con il Parco Archeologico di Segesta e la direzione artistica di Nicasio Anzelmo.

Lo spettacolo, diretto da Sergio Basile, compone in una drammaturgia originale i testi greco-latini del ciclo tebano, dalla vicenda di Edipo al suo esilio a Colono, dalla guerra fratricida di Eteocle e Polinice, al sacrificio di Antigone, fino alla dissoluzione della città cadmea. Sono così intrecciati nella nuova narrazione brani da Tebaide di Papinio Stazio, Edipo Re, Edipo a Colono e Antigone di Sofocle, I sette a Tebe di Eschilo, Le Fenicie di Euripide. In una ambientazione di scarna teatralità i temi centrali del poema e delle tragedie – dramma familiare, destino, responsabilità, potere, legge e giustizia, lutto della guerra- sono affrontati nel pieno rispetto della parola poetica, rilevandone a un tempo la sua prepotente contemporaneità.

Adattamento e regia: Sergio Basile
Assistente alla regia: Yuri Napoli
Movimenti coreografici: Achille Mandolfo e Teresa Nardi
Elementi scenici: Andrea Lami
Personaggi ed interpreti:
Messaggero: Matteo Bozzetti – Polinice: Simone Di Tommaso – Creonte: Andrea Lami –
Tiresia: Achille Mandolfo – Edipo: Davide Ventura – Eteocle: Gaetano Carbone –
Meneceo: Pierfrancesco Di Consolo – Tideo/Araldo: Tiziano Taliani –
Messaggero: Andrea D’Amico – Messaggero: Daniel Zerbini –
Giocasta: Michela De Nicola – Sfinge: Caterina Campisano – Tisifone: Giulia Felci

Sfinge:
Teresa Nardi –
Antigone: Arianna Paravani: Ismene: Elisa De Paolis
Coro:
Michela Asiei, Irene Bianchini, Caterina Campisano, Michela De Nicola, Giulia
Felci, Federica Ferraro, Clizia Mencaraglia, Teresa Nardi,
Federica Pallozzi, Lavorante Rossella Pagano

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COMUNICATO STAMPA 20 LUGLIO 2017

A Segesta si celebra il “50esimo Anniversario della 1° Rappresentazione Moderna de “La Pace”

Un evento importante quello che domani sera il “Calatafimi Segesta Festival –Dionisiache 2017” celebra. Un evento che ricorda il “50esimo anniversario della 1° Rappresentazione Moderna 1967 de “La Pace” di Aristofane.

Era il 1967, e con la messa in scena della “Pace” di Aristofane, con la Regia del grande Arnoldo Foà, dopo secoli di silenzio assoluto, il Teatro di Segesta, riprende vita, tornado ad offrire ai versi immortali del grande teatro classico, una scena suggestiva e magica.

La stagione 2017 del Calatafimi Segesta Festival Dionisiache, si aprirà proprio con la celebrazione di cinquant’anni di età del Teatro di Segesta, dando spazio a letture e riflessioni sul teatro. L’evento è organizzato dal Calatafimi Segesta Festival, dal Parco Archeologico, dal Comune di Calatafimi Segesta, in collaborazione con la ProLoco di Calatafimi Segesta.
Interverranno:SALVATORE NICOSIA, Grecista e Prof. Emerito Università di Palermo – GIUSTO PICONE, Prof. Di Lingua e Letteratura latina, Dipartimento di Scienze Umanistiche, Università di Palermo – GIANCARLO SAMMARTANO, Direttrice Parco Archeologico di Segesta -VITO SCIORTINO Sindaco di Calatafimi Segesta.

L’appuntamento è per domani sera al TEATRO DI SEGESTA ore 19,00

1967 -2017 – Celebrazione del 50° anniversario della 1° Rappresentazione Moderna 1967 – “LA PACE” – di Aristofane

Per l’occasione si avrà l’opportunità di vedere 14 manifesti donati dal Civico Museo Biblioteca dell’Attore di Genova al Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017 per ricordare l’importante evento. Si tratta del programma di sala de La Pace di Aristofane con la regia di Arnoldo Foà; foto degli attori, le note dello stesso regista Foà, ed altro materiale recuperato negli archivi della Biblioteca genovese.

Sabato poi arrivano i Classici.

Prima Nazionale di Anfitrione di T.M.Plauto – Adattamento e Regia di Marco Cavallaro.

Lo spettacolo è stato creato in esclusiva per le Dionisiache 2017.

 

Teatro Antico – 22 -23 luglio, ore 19.15

ANFITRIONE di T. M. Plauto

Adattamento e Regia MARCO CAVALLARO

Con: Andrea Spina, Marco Cavallaro, Daniele De Rogatis, Selene Demaria, Chiara Amati, Maria Sessa, Martina Cenere

Musiche originali: MATTEO MUSUMECI
Coreografie: Giordano Orchi
Scene: Lollo Zollo Art
Costumi: Marco Maria Della Vecchia
Aiuto Regia: Teresa Calabrese
Macchinista: Ruslan Bardesky
Comunicazione: Anna Maria Treglia

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LA MUSICA DI GOUNOD E SAINT-SAËNS A SEGESTA

L’Orchestra sinfonica Siciliana protagonista del concerto del 18 luglio alle 19,30 nel teatro antico di Segesta per le Dionisiache 2017.
Diretta da Ottavio Marino, proporrà la Sinfonia n.1di Gounod e Suite Algérienne di Saint-Saëns.
Saranno 52’ di vera Magia. Protagonisti: l’Orchestra, la Musica, lo scenario unico di Segesta.

Con l’esibizione dell’Orchestra Sinfonica si aprono le Rappresentazioni al Teatro Antico. In Cartellone ben 45 spettacoli, cinque concerti, cinque albe e 20 laboratori. Un Calendario ricco e articolato che sicuramente incontrerà il gradimento di un pubblico variegato, così come la scorsa edizione.

Il programma dell’Orchestra prevede:

La Sinfonia n. 1 di Gounod. Charles Gounod ricordò nei suoiMémoires d’un artiste la composizione della sua Prima sinfonia in re maggiore nel 1855 dopo la delusione seguita alla rappresentazione della sua terza opera, La nonne sanglante. Ancora incerto sulla sua carriera di compositore e addirittura tentato dalla possibilità di prendere i voti, Gounod non stava dunque attraversando un periodo particolarmente felice della sua vita quando compose questa sinfonia il cui successo, però, gli indicò quale dovesse essere la strada da seguire. Il primo movimento, Allegro molto, in forma-sonata è una pagina brillante nella quale si sente sin dalla parte introduttiva l’influenza di Mozart che pervade anche il primo tema, mentre il secondo, affidato al flauto, è di carattere lirico. Il lento incedere di una marcia funebre caratterizza la parte iniziale del secondo movimento, Allegretto moderato, che, però, trova uno dei momenti di serenità nella bella melodia dei legni. Il movimento, infine, si conclude con un fugato estremamente raffinato dal punto di vista contrappuntistico il cui soggetto trae spunto dal tema iniziale. Lo Scherzo, privo del vigore di quelli di Beethoven, è in realtà un elegante minuetto, mentre il Finale è una pagina brillante nella quale Gounod fa sfoggio delle sua qualità nell’ambito dell’orchestrazione. Durata: 30′

La Suite Algérienne di Saint-Saëns. Fu proprio un viaggio effettuato nel 1875 in Algeria ad ispirare a Saint-Saëns, che dal paese nordafricano fu sempre affascinato, la composizione di Réverie orientale, che sarebbe diventato, con il titolo Rêverie du soir, il terzo dei quattro brani di cui si compone la Suite algérienne. Composto, infatti, su un tema che Saint-Saëns aveva concepito durante il viaggio, questo brano fu eseguito per il prima volta il 7 giugno 1879 in un concerto di beneficienza sotto la direzione del compositore al quale il suo editore Durand suggerì di comporre altri brani dello stesso carattere. Nacque così la Suite algérienne, alla quale Saint-Saëns lavorò durante l’estate del 1880 che egli trascorse a Boulogne-sur-Mer. Eseguita con notevole successo per la prima volta il 19 dicembre dello stesso anno sotto la direzione di Édouard Colonne, la Suite, che Saint-Saëns dedicò all’oftalmologo di origine alsaziana Albert Kopff da lui conosciuto durante il soggiorno in Algeria, è costituita da quattro movimenti ciascuno dei quali segue un programma. Nel primo Prélude. En vue d’Alger, la città di Algeri è vista dal ponte di una nave che si sta avvicinando alla costa; il musicista, dalla sua posizione, percepisce i diversi rumori e soprattutto ben distinto il grido “Ali Allah! Mohammed rassoul Allah!”, mentre la nave dopo un ultimo sussulto attracca nel porto. Nel secondo movimento, Rhapsodie mauresque, è, invece, descritta una scena che si svolge all’interno della città; nei suoi caffè, infatti, gli Arabi si danno a danze lascive e sfrenate, mentre nel terzo, che si svolge sotto le palme di un’oasi, durante una notte profumata, è descritto un canto amoroso, il cui ritornello è affidato al flauto. Il quarto movimento, Marche militaire française, ci riporta nella rumorosa città di Algeri dove un reggimento francese sfila al suono di una marcia la cui musica stride con le melodie languide e i ritmi bizzarri di quella orientale. Durata: 22′.

Per lo spettacolo del 18 Luglio al teatro Antico di Segesta – (Biglietti al Botteghino del Politeama e un’ora e mezza prima del concerto al teatro di Segesta: 10 euro. Info: 091 6072532/533 biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it  – vivaticket – www.orchestrasinfonicasiciliana.it)

Applausi a scena aperta intanto ieri sera a Calatafimi Segesta per il primo appuntamento inserito nel Cartellone del “Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017”. Di scena la Promenade dedicata a “ORGOGLIO E PREGIUDIZIO”(nel bicentenario di Jane Austen), percorso e momenti di Danza Regency (1811-1820). Protagonisti d’eccezione gli “Harmonia Suave della Compagnia Nazionale di Danza Storica”, diretta da Carla Favata.
L’eleganza degli abiti rigorosamente d’epoca e la bravura dei partecipanti hanno incantato il pubblico presente lungo le strade della cittadina.

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COMUNICATO STAMPA 2 LUGLIO 2017

La Promenade “Orgoglio e Pregiudizio” per le vie del Borgo apre le Dionisiache 2017

Sarà la città di Calatafimi Segesta a fare da location al primo appuntamento inserito nel Cartellone del “Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017”.
Di scena la Promenade dedicata a “ORGOGLIO E PREGIUDIZIO”, nel bicentenario di Jane Austen. Si tratta di un percorso e momenti di Danza Regency (1811-1820).
Protagonisti d’eccezione gli “Harmonia Suave della Compagnia Nazionale di Danza Storica”, diretta da Carla Favata.
(Il percorso inizia a San Francesco, va dritto verso l’Obelisco poi raggiunge Piazza Cangemi e l’esibizione finale è a Piazza Plebiscito). Un centinaio i partecipanti in abiti rigorosamente dell’epoca che sapranno stupirvi non solo per l’abbigliamento ma sapranno anche deliziarvi con i balli. Inizio della serata ore 21.00 domenica 16 Luglio.
Non solo Danza ma anche Musica caratterizzeranno questi due primi appuntamenti delle Dionisiache 2017.
Musica di alto livello così come è abituata a farci sentire l’Orchestra Sinfonica Siciliana, Diretta da: Ottavio Marino protagonista del concerto del 18 luglio al Teatro antico di Segesta alle 19,30.
In programma, Charles-François Gounod (1818 –1893) Sinfonia n. 1 in Re maggiore Camille Saint-Saens(1835-1921) Suite Algérienne.
La calda atmosfera del Teatro Antico saprà ancora una volta stupire quanti ancora una volta vorranno seguirci in questo lunghissimo appuntamento con le Dionisiache.
Ma c’è un momento in cui impegno, memoria e legalità non può mancare alle Dionisiache, così com’è accaduto in questi ultimi tre anni di Direzione Artistica del regista Nicasio Anzelmo.
Anche per questa Edizione 2017 dunque, il 19 Luglio, il Teatro Antico di Segesta, darà voce alla Memoria, all’Impegno e alla legalità, nel nome del giudice Paolo Borsellino e dei suoi cinque agenti della scorta, uccisi nella strage di Via D’Amelio, di cui quest’anno ricorre il 25° Anniversario, ma anche nel nome di tutte le vittime della mafia, con un appuntamento a cui non si può mancare.
Alle 19,15 al Teatro Antico sarà di scena “MAFIA SINGOLARE FEMMINILE” di Marzia Sabella – Regia: Luigi Taccone – Lo spettacolo sarà preceduto dagli interventi dell’ On. Rosy Bindi, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, e del Dott. Eugenio Albamonte, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati.

INGRESSO GRATUITO.

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CALATAFIMI SEGESTA FESTIVAL – DIONISIACHE 2017, DOMANI LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA

Mercoledì, 5 Luglio alle ore 10.30, presso la sala “Piersanti Mattarella” all’Assemblea Regionale Siciliana, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Cartellone del “Calatafimi Segesta Festival- Dionisiache 2017” . Interverranno: l’On. Giuseppe Lupo – Vice Presidente ARS -; l’Assessore al Turismo Anthony Barbagallo;l’Assessore Regionale ai BB.CC. – Chiara Venturella; il Sindaco di Calatafimi Segesta, dott. Vito Sciortino; la dottoressa Agata Villa – Direttore del Parco Archeologico di Segesta -; Nicasio Anzelmo, Direttore Artistico del Calatafimi Segesta festival Dionisiache 2017; l’Assessore al Turismo del Comune di Calatafimi Segesta, dott.ssa Maria Gandolfo.
Presenti anche alcuni tra Registi e Attori – che si esibiranno al Teatro Antico di Segesta per questa Edizione 2017.
Vista la particolarità del luogo in cui avverrà la presentazione del Cartellone – Chiedo gentilmente ai Colleghi di farmi avere a stretto giro di posta “Conferma della Vostra partecipazione, allegando fotocopia tesserino Ordine e nome Testata giornalistica”.

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CARTELLONE DEL “CALATAFIMI SEGESTA FESTIVAL – DIONISIACHE 2017″

Mercoledì, 5 Luglio alle ore 10.30, presso la sala “Piersanti Mattarella”, all’Assemblea Regionale Siciliana, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Cartellone del “Calatafimi Segesta Festival- Dionisiache 2017”

Interverranno: l’On. Giuseppe Lupo – Vice Presidente ARS -; l’Assessore al Turismo Anthony Barbagallo; l’Assessore Regionale ai BB.CC. – Avv.to Carlo Vermiglio; il deputato Questore Paolo Ruggirello; il deputato Regionale Giovanni Lo Sciuto; il Sindaco di Calatafimi Segesta, dott. Vito Sciortino; la dottoressa Agata Villa – Direttore del Parco Archeologico di Segesta -; Nicasio Anzelmo, Direttore Artistico del Calatafimi Segesta festival Dionisiache 2017; l’Assessore al Turismo del Comune di Calatafimi Segesta, dott.ssa Maria Gandolfo.

Presenti anche alcuni tra Registi e Attori – che si esibiranno al Teatro Antico di Segesta per questa Edizione 2017.

Fonte: www.alqamah.it

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CON ANGELA GALLARO GORACCI LE DIONISIACHE 2017 SI ARRICCHISCONO DI NUOVI ARTISTI

Si presenta con una nuova veste grafica il Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017. Una veste affidata all’artista di Siracusa, Angela Gallaro Goracci, che ha curato in particolare la grafica del 50° anniversario – 1967-2017 – della prima rappresentazione moderna de “La Pace di Aristofane”. Questo evento sarà ricordato il 21 luglio al Teatro Antico di Segesta, a partire dalle 19,00- ingresso libero.
Ma intanto conosciamo Angela Gallaro Goracci…È la stessa artista a spiegarci come nasce questa collaborazione tra Nicasio Anzelmo – Angela Gallaro Goracci – Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017.
“Io e Nicasio ci conosciamo da molti anni. Abbiamo mosso i primi passi nel mondo del teatro quasi contemporaneamente. Nel corso degli anni ho firmato scene e costumi per alcuni dei suoi spettacoli. Quest’anno mi ha interpellato per esprimere, reputandomi un’artista vicina al mondo del teatro, l’immagine rappresentativa delle prossime Dionisiache di Segesta”.
Come si sviluppa il concept del manifesto 2017, come è arrivata alla scelta delle cromie e cosa l’ha ispirata?
“Sono stati utilizzati dei miei precedenti acrilici su tela. Essi rappresentano un esempio della mia tecnica pittorica che coniuga diversi tipi di interventi: l’uso di mie sculture come matrici, il collages, ildripping. Il risultato – dice Angela Galloro Goracci – è una sovrapposizione di segni dalle fonti più diverse, dagli antichi alfabeti ai simboli alchemici, dalle tracce fossili a quelle dei copertoni, scelti e riprodotti per la loro energia rappresentativa e despressiva, in un continuo rinnovarsi di forme e messaggi visivi. In questo caso è l’elaborazione del motivo decorativo “a greca” in un’astrazione grafica che ne amplia la forza dinamica. I colori sono quelli del giorno estivo in Sicilia quando sembra che tutto si appiattisca schiacciato dalla luce e invece si esalta in rifrazioni sempre mutevoli, dalle terre bruciate ai colori del cobalto. L’estate era per il mondo antico il periodo propizio per i viaggi per mare. Prosperavano i commerci e le relazioni umane, gli scambi culturali. Venivano rappresentate tragedie nei teatri e celebrati i misteri della natura. L’atmosfera simbolica delle mie opere (Dionisiache uno e Dionisiache due) mi è sembrata adatta per rappresentare il festival segestano”.
Chi è Angela Gallaro Goracci, a prima vista ci appare come un’artista completa.
“Sono una pittrice, scolpisco, amo il disegno, la fotografia, gli oggetti d’arte, la natura, gli animali, la musica, il teatro. Amo l’amore, amare ed essere amata, anche attraverso le mie creazioni. La domanda così formulata è una piccola provocazione, ma quello che ho detto è tutto vero. Le ho dato gli ingredienti, prenda ciò che più le aggrada.
Le rimane un sogno ancora da realizzare?
“Vorrei dirle di uno spettacolo o di un altro in quel teatro prestigioso e con quel regista noto. Ma non è così. Oppure chissà per quale evento poter organizzare una grande mostra in un centro internazionale d’arte. Mi piacerebbe ma nei cassetti i sogni che si nascondono non possono essere possibilità verificabili. Il sogno non si dichiara mai. Se no non è più un sogno”.
Definito intanto il Cartellone del Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017, che verrà presentato all’Ars – nella sala “Piersanti Mattarella” mercoledì 5 luglio alle 10,30.
Saranno presenti: l’On. Giuseppe Lupo – Vice Presidente ARS -, l’Assessore al Turismo Anthony Barbagallo; l’Assessore Regionale ai BB.CC. – Carlo Vermiglio; il Deputato Questore Paolo Ruggirello – il Sindaco di Calatafimi Segesta, dott. Vito Sciortino; la dottoressa Agata Villa – Direttore del Parco Archeologico di Segesta -; Nicasio Anzelmo, Direttore Artistico del Calatafimi Segesta festival Dionisiache 2017; l’Assessore al Turismo del Comune di Calatafimi Segesta, dott.ssa Maria Gandolfo; ed alcuni tra i Registi e Attori che si esibiranno al Teatro Antico di Segesta per questa Edizione 2017.

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