Sogno di una notte di mezza estate

Teatro Antico - 25 – 26 - 27- Agosto, ore 19.15
Di W. Shakespeare

Regia: NICASIO ANZELMO
Con:
Margherita Mignemi, Salvo Piro, Plinio Milazzo, Massimo Giustolisi, Giuseppe Bisicchia, Elisabetta Alma, Irene Tetto, Marina Puglisi, Giovanni Strano, Alessandro Burzotta, Marta Cirello, Valerio Santi, Roberta Andronico, Luigi Nicotra, Pietro Casano.
Coreografie: BARBARA CACCIATO
Assistente alla regia: Davide Montalbano
Realizzazione Costumi: Mela e Rosa Rinaldi
Produzione: Teatro Della Città

Note:
“ … il fiore dell’amore svanito“ - la freccia di Cupido, nello sbagliar traiettoria colpisce facendolo diventare rosso vermiglio – che confonde la ragione, il razionale con l’irrazionale e causa di tutti i subbugli dell’inconscio degli esseri umani, è il protagonista assoluto di questo capolavoro shakespeariano.
Due luoghi d’azione: il primo luogo Atene, dove regna Teseo (non a caso uno dei più famosi seduttori della mitologia greca) che si accinge a sposare Ippolita ( non a caso la regina delle amazzoni), dopo averla sconfitta in battaglia. Il secondo luogo d’azione la foresta dove, in una furibonda perenne lite amorosa, regnano Oberon e Titania sovrani, di una corte di fate e folletti.
Atene è il luogo del quotidiano, della razionalità, dell’ordine; la foresta il luogo dell’irrazionale, dove tutto diventa possibile e gli istinti si scatenano e la realtà diventa illusoria e inafferrabile come un sogno. Fra i due luoghi si muovono ed agiscono, su racconti paralleli, i quattro innamorati e i rozzi artigiani. Ciascuno di loro con storie e finalità diverse, chi per ritrovare se stessi negli affetti e le proprie passioni, chi per ritrovare fama, gloria e denaro: ma tutti alla ricerca della propria stabile identità.
In questa magica foresta, complice gli incantesimi di Puck, tutto si dissolve, tutto si complica tutto diventa illusione. Un magico luogo in cui l’erotismo si rafforza con la passione e produce turbamento fino a penetrare nella profondità dei cuori rischiando di minare le basi stesse della civile convivenza tra gli uomini. La luce fa disperdere i fantasmi inquietanti che la notte ha evocato tra i poeti, gli innamorati e i pazzi coi i “ cervelli in ebollizione e fervide fantasie ”. Si rischia di rimane emarginati dal mondo se la luce del giorno non interviene a raffreddare cervello e fantasie e a ridare al mondo ordine ed equilibrio. Ma quando sembra che il corso delle cose siano rientrate nel loro equilibrio, ecco che ritorna la notte e i fantasmi inquietanti delle passioni, che la luce sembrava di avere domato. Un capolavoro shakespeariano che racconta di un mondo dove i fantasmi dell’irrazionale sono necessari e benefici per la razionalità che ci accompagna. Un esplorazione divertente e spesso comica negli abissi dell’inconscio in un allestimento semplice e leggero come semplice e leggera è la scrittura del Bardo.

Spettacolo ripreso dalla Dionisiache 2016 in esclusiva per
CALATAFIMI SEGESTA FESTIVAL

Foto spettacolo